Non sono un amante del prog, sia chiaro, ma non escludo che mi possano piacere certe composizioni. Perchè più che canzoni in questo campo, lo sappiamo, sarebbe meglio parlare di complicate stratificazioni di umori e derive sonore (e in questo non c'è niente di male o sbagliato).
Gli Ewa Wrengaw si muovono in paludati territori in cui convivono epica alla Angelo Badalamenti, tessiture ritmiche avant jazz, fascinazione lisergica sinusoidale e crescendi noise-teatrali. Inoltre voci evocatrici perse nell'abbagliante luce del lato oscuro della luna, vuoti cinematici e rumori di fondo più o meno distanti. Il gruppo sa suonare e lo dimostra senza esagerare in inutili manierismi scioglidita, anche se i continui cambi di ritmo in pezzi da oltre dieci minuti non sono esattamente fruibilissimi. Oltre alla forma più o meno intellettuale, questo cd non mi ha saputo sinceramente emozionare: sono rimasto un po' impassibile e la musica non ha tracciato vie di fuga ad alimentare la mia immaginazione. Rimangono solo le note, mille notazioni che risuonano lontane, spente e drammaticamente fredde.
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La recensione oooI:IooI:IooI:oIIo:IIIo:oIoI:oIII'' di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-07-04 00:00:00
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