Astratto ed iterativo il lavoro di Eniac, nome d'arte di Fabio Battistetti, viene edito dalla stessa Chew-z che tempo addietro si fece notare per l'ottima compilation "First Aid Kit".
Differente a causa della minor marcatura data alle partiture ritmiche rispetto alla scorsa opera a nome Eniac intitolata "Ice estate", questo "The wagon" continua sulla stessa rotta strumentale tracciata unendo suoni dal basso bitrate a field recordings mentre vengono curate più finemente sia le scelte timbriche che le costruzioni dei brani, sintomi questi di una maturità compositiva in costante evoluzione.
Certi titoli lasciano possibili richiami al collettivo Gescom (“Mag24”), altri suggeriscono la provenienza dei campionamenti (“Ligneo”), il tutto come sottolineatura di un atteggiamento che fa dell’asepsi proprio contesto di esternazione. Sebbene infatti il lavoro sia di ottima fattura, la fruibilità non è immediata: il genere ha bisogno di tempo per venire apprezzato, mentre ai primi ascolti è facile scambiare queste opere per vecchi videogames su piattaforma Commodore 64, messi erroneamente nello stereo a cassette.
---
La recensione The Wagon di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-11-28 00:00:00
COMMENTI (2)
Zizi, 'o sacc :)
è che l'avevo già scritto nella scorsa recensione per Eniac, volevo evitare :D
Però, a parte l'asepsi... "initiolata" che vor dì :D :D
Copla mia, copla mia. :D
Eniac è stato uno dei primi elaboratori elettronici...
...simone, ma che cos'è l'asepsi? ora vado su garzanti...