Gianni Cellamare é un musicista con un preciso obiettivo: creare una world music partendo da rumori, suoni, immagini ed atmosfere del Sud Italia fino ad arrivare ad un linguaggio totale.
Dopo varie esperienze suonando jazz in giro per Roma é tornato nella natìa Taranto per fondare un'orchestra di musica etnica mischiata al funky (Maranjapoint), portando in dote canzoni sue (Gianni e' autore iscritto alla SIAE dal 1985).
Questo CD, sin dal primo ascolto, mi ha piacevolmente impressionato, soprattutto perché la proposta musicale e' molto varia. Il gruppo spazia con facilita' dalla musica etnica al jazz, dal funky alla musica popolare del Meridione, e proprio da quest'ultima Cellamare ha tratto ispirazione per il canto - il dialetto pugliese viene alternato all' italiano - ma anche, a mio modesto parere, per i testi, molto solari e che trattano di vari argomenti cari alla gente del Sud (le feste di paese, il buon mangiare, la pesca, gli strani personaggi ma anche il rispetto per le tradizioni). Tutto ciò fa sì che la musica dei Maranjapoint crei dei riferimenti visivi, in quanto riesce a proiettarci all'interno di queste situazioni, dando a chi l' ascolta l' impressione di viverla. C'è anche da dire che i componenti della band riescono a creare il giusto feeling con il pubblico, grazie anche ai molti strumenti suonati che danno proprio un' idea più di festa che non di concerto.
Tra le 15 tracce presenti vi segnalo l'introduttiva Nitti, che preannuncia le intenzioni del gruppo, Tammurre (scritta dal chitarrista Enzo Granella), Mangiare (con una lista gastronomica), Poeta e lo strumentale Mare Piccolo.
Questo e' uno di quei CD che si faticano a togliere dal lettore. Complimenti a Gianni Cellamare e Maranjapoint!
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La recensione Live in Bologna di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-06-01 00:00:00
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