Davvero inusuale di questi tempi, Stefano Amen! Cantastorie torinese dai testi al vetriolo e dal modo apparentemente scomposto di interpretare. Le canzoni sembrano quasi eseguite in base a sensazioni estemporanee altalenanti, spesso dilatate in chiave visionaria. Come dire…ti aspetti di vedere, oltre che sentire, la scena finale. Accade così in “Parassita”. Una voce roca, talvolta stentata, talvolta dai toni bassi, impostata alla Buscaglione. Originale, coinvolge e tiene alta l’attenzione. Dichiaratamente ispirato a Bob Dylan e con riferimenti alla vecchia scena cantautoriale italiana: Gaber, Claudio Lolli, De Andrè. Pochi strumenti accostati in modo sui generis, del tutto imprevedibile. Stefano canta le sue storie borderline creando un racconto musicale immaginifico, che spesso tocca i toni della narrazione vera e propria. Insomma,si tratta di una piacevole constatazione di un modo genuino, passionale di fare musica e di voler comunicare qualcosa secondo parametri assolutamente personali. Ostico ma bello.
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La recensione Terraterra! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-07-12 00:00:00
COMMENTI (1)
niente male