Erano sudati ed odoravano di sesso. Ora sembrano essersi asciugati un po’ del sudore che avevano addosso: una ripulita veloce, maglietta in lavatrice ed ecco il secondo disco dei Les Fauves. Quel che è certo è che, nonostante la sciacquata generale, non hanno fatto nessuna centrifuga, né usato nessun disinfettante o additivo repellente. E sono ancora maledettamente giovani, veloci, svegli, energici.
Stanno facendo gran tesoro dell’esperienza che continuano ad accumulare sui palchi, nazionali e non, finendo per suonare anche alla Mostra del Cinema di Venezia in quanto un brano del precedente disco, “Lullaby…”, fa parte della colonna sonora di uno dei tre italiani in gara. Insomma, di loro in giro se ne parla assai.
"N.a.L.T.1 A fast Introduction" è un lavoro che abbraccia tante sfumature ma che riesce a mantenere una grande coerenza di fondo. Per certi versi si incastona perfettamente anche tra gli ascolti degli ultimi tre mesi della sottoscritta, partiti dal MI AMI e finiti col FIB, tanto per intenderci. Una base di garage rock molto sixties che si trasforma in puro indie rock per poi retrocedere verso terre punk condite da scariche di adrenalina pura. Stoppate, a volta, da visioni sintetizzate, che girano così bene su disco che te lo fanno tenere nel lettore per tanto tempo, e da quelle deliziose sfumature che più anni ’80 non si può.
Il fatto che riescano a non ripetersi e a non scadere in quella pericolosa monotonia in cui incappano molti gruppi che si aggirano intorno ai generi di cui sopra, gioca a loro favore: lo stile di fondo rimane, l’impronta è la stessa e si sente, ma sfido chiunque a sostenere che i Les Fauves facciano sbadigliare. Quello che, invece, si può rimproverare ai ragazzi di Sassuolo è forse la costante sensazione di avere dei fulminei deja-vu: non sono canzoni ridondanti, nel genere e nelle idee, ma in più punti si è lì lì per beccare il riferimento, l’ispirazione, il tributo ad un gruppo o all’altro. E alla temporanea esaltazione, sempre che i gusti dell’ascoltatore coincidano con le citazioni beccate, subentra una certa delusione, che fa pensare che siano ancora un po’ troppo eterodiretti, poco autonomi, forse proprio perché ancora giovanissimi. Anche col senno di poi, in ogni caso, addosso rimangono solo sensazioni positive, mentre loro continuano dritti per la loro strada, cambiano trucco&parrucco e ripartono, mantenendo un potenziale di energia pressoché inalterato durante tutto il disco. E se anche ci troviamo dentro tanto dei Television quanto dell’indie rock inglese tanto in voga negli ultimi tempi, poco importa. Perché, poi, ci sono dentro anche i Devo, i Pixies, i Talking Heads. E una sana dose di ironia e di campanilismo.
Una traccia su tutte: "Novara", fosse solo per l’intro con quelle tastierine che fanno proprio girare la testa.
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La recensione N.A.L.T. 1 A Fast Introduction di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-09-14 00:00:00
COMMENTI (7)
discone!
no spaghindie in repeat.
é troppo verooooooo
Questo OTTIMO lavoro è passato inosservato in questa sede dove altri gossip sono le questioni predominanti, peccato. Consiglio vivamente a tutti l'ascolto [:
eh!!!!complimenti alle fave!!
gran disco[:
Una bomba di disco. Grande grande grande.[:
Grandissimi fauves!
il disco nuovo spacca veramente:):):)
Ragazzi, questo è veramente un bel disco, davvero![:
Brave favette favo(lo)se, ci si vede il 4 a Fano!!!
Baci fichi!:?
d*