La senti l'urgenza? Sai di cosa parlo se dico la parola "essenziale"? 11 canzoni in 17 minuti scarsi. Come dire: 11 scatti di polaroid con il cuore in gola, oppure un treno che sferraglia lungomare (nel tratto pesaro-ancona?), che entra ed esce dalle gallerie e il paesaggio che scorre fuori sono luce/buio che si alternano veloci e ritmati. Qualcosa del genere. E tutto in apnea. Perchè il flusso è unico. 11 canzoni una-via-l'altra, con gli stacchi che servono solo a cadenziare ancora di più un disco tachicardico. E profondo. Perchè è questa la vera forza degli Altro: essere lucidi e andare giù giù e dire le cose con il loro nome, sembrare svagati nell'essere abrasivi, naif anche -perchèno- nel gridare ogni singola parola come fosse l'unica possibile, quasi urticanti -si può immaginare- per chi non maneggia determinate sonorità o ha le orecchie frollate da teenindiepop di 'stafava. E qui entra in ballo la faccenda del "punk", del suonare punk negli anni 2000 e farlo con coerenza, fantasia, gusto e per di più (o forse necessariamente?) in italiano, restando/essendo credibili al 100%. Senza scene, sceneggiate o scenate che siano. Anzi quelle restino pure fuori dai coglioni, grazie. "Cosi ora lo sai/ quanto è servito nascondersi/ ora che tutto è cosi diverso da prima/come è diverso da prima?" (da "Smettere")
Questo "Aspetto" è il loro terzo disco (fuori per La Tempesta, dopo 2 uscite per l'ormai storica Love Boat). Sono passati 6 anni da quella meraviglia e sorpresa che è stato "Candore" (2001), sembrano 1000 o nemmeno 1, dipende sempre dalla prospettiva in cui si guardano le cose, ma se guardi l'essenza, e con gli Altro sei obbligato a farlo, non puoi che vederci una linearità e una vicinanza d'intententi/voglie/necessità esemplari. Da sempre tracciano il solco, difficile trovare riferimenti a cui accumunarli per presentarli a chi non li conosce. Difficile fare la sfilata dell'assomiglia a, del mi sembrano gli, del però si rifanno o copiano i. E di questo non li si ringrazierà mai abbastanza, che l'Originalità e l'Onestà in questo mondo di figurine di cartone (o rispettive- più cool e sfigate- proiezioni virtuali) sono non solo merce rara ma chicche di speranza. Già, perchè "non è scontato pensare che ci sei" (da "Federico"). Insomma, gli Altro sono loro stessi, fanno la loro cosa e la fanno bene. Benissimo. E così ci piace. Un perfetto incrocio tra gli haiku giapponesi e l'urgenza (rieccola) punk. Haiku Punk. Altropunk. La definizione che preferite datevela voi, a noi basta che teniate questo disco fra le cose belle e importanti.
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