Bel dilemma, ‘sti Grafico Newstone: le 12 canzoni di Discorrendo ci presentano una buona band di alternative rock, capace di unire sghembe svisate à la Primus, nenie infantili e riffoni portentosi, un basso che è una goduria, una voce (che il sottoscritto trova) …semplicemente irritante! Mi si lasci spiegare il perché: il quartetto perugino schiera come "cantante" Amalia Ambrosi, dotata di un’interessante e, se volete, originale impostazione vocale in virtù della quale tutte le frasi divengono strascicate, i vibrati si tramutano in beffardi stridolii da strega, mentre altrove il canto diviene infantile e strafottente - e sono occorsi più ascolti per "attutire" la forza dell’aggettivo sopra speso per capire, insomma, che questo è il suo stile, la sua peculiarità. Che poi a me proprio non vada giù, è altro conto, perché, per il resto, ci troviamo di fronte ad una valida formazione.
Ansia, sin già dal titolo, sintetizza l’enfatico cantato, ma su una base noise degna di nota: saltello qua e là fra le tracce, dicendovi della trascinante Scappa e del super-slap di Mela d’Adamo (come detto, spesso emerge l’ombra dei seminali Primus), del bel lavoro sugli strumenti in Libero di scegliere, dello scontato metal rock di No, unico episodio in cui viene distorta la voce (è già qualcosa: io principalmente, la toglierei del tutto…).
Un album, questo pubblicato dalla Contro Canto, che va certamente preso in considerazione per le basi e le sonorità, che può anche offrire soddisfazioni, a patto che si riesca a farsi coinvolgere dal personale stile di Annalisa: chi (lei esclusa & i componenti il gruppo) ci riesce, mi scriva una mail e mi spieghi l’arcano, ché ancora ci sto male a sentire un gran bel gruppo affidarsi a siffatte corde vocali.
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