"A volte ritornano". Sarà anche una frase stereotipata o abusata, ma è proprio il caso di riprenderla per parlare di questo nuovo, per certi versi inaspettato, lavoro dei R.U.N.I. La loro carriera decennale si era interrotta cinque anni or sono con il pregevole "Ipercapnia in Capannone K", ma eccoli rispuntare alla grande con un nuovo lavoro di sette pezzi pubblicato dalla solita Wallace (assieme a Megaplomb e Motograffo Society) che si fa notare anche per il formato insolito (un vinile da 10").
E' probabile che una spinta determinante a questo ritorno l'abbia data l'apparizione nel panorama indie italiano di gruppi per certi versi simili, ad esempio gli X-Mary coi quali condividono non solo l'etichetta, ma anche la stessa verve istrionica. Si potrebbe parlare anche di idiozia tout-court, almeno stando a certi titoli come "Cacca malata" o "La marcia della merce marcia", pezzo quest'ultimo in cui dichiarano perentoriamente: "Siamo scemi".
Sia come sia i R.U.N.I si confermano maestri di un genere che è quantomai difficile definire. Come nel caso di Frank Zappa, parlare di musica demenziale è tanto esatto quanto irrilevante in rapporto alle suggestioni del prodotto preso per intero. Parole come 'cosmic', 'post' e 'avant' possono descrivere l'attitudine, mentre per le sonorità si può parlare di 'electro', 'wave' e 'noise'. A tutto questo va aggiunto uno spiccato senso del ritmo e, perché no, qualche accenno pop stralunato (ad esempio l'irresistibile "Eppure mi cambio le mutande tutti i giorni"). Altri nomi di riferimento potrebbero essere i Devo, i No Means No, oppure, più recentemente, i gruppi californiani che hanno ripreso le sonorità funk-punk (GoGoGo Airheart, El Guapo…)
Con il suo vortice di ritmi trascinanti, tastiere acide, colori chitarristici e una voce isterica, "Fula Fula Fular" scorre come un fiume in piena, tanto fluido quanto compatto, senza tempi morti, pieno di entusiasmo, e con un'esuberanza costante. Saranno solo 25 minuti, ma di riempitivi non ce ne sono. Prendete un disco qualsiasi uscito di recente ed è difficile che riusciate ad estrarne 25 minuti di buona musica. Tanto di cappello per chi come i R.U.N.I ha scelto di pubblicare poco, ma bene.
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La recensione Fula Fula Fular di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-07-07 00:00:00
COMMENTI (2)
i matti,ci sono i matti qua dentro, e c'è anche il porco due, viva i runi!
Come sempre Osini é una garanzia... :)