Nuvole filanti su cielo opaco puntellato di pioggia. Carezze lievi sul tempo che passa, lentamente, poesia espansa nella magia di una voce leggera e intensa, accompagnata da note fragili di sottofondo, una trama sottile ricamata con brividi. La malizia sognante dei Cocteau twins, la raffinata elettronica dei Portishead, sussurri e arpeggi vocali, interpretazione morbida come galleggiare in acqua di seta e bianco: i brani attraversano con incanto chi ascolta, e avvolgono, e lasciano andare, tra rimandi gotici e malinconia hi-tech. Spiccano “Envie” e “Le cose più strane”, dove le liriche in francese e in italiano sono un valore aggiunto, e “Canone”, impalpabile e profumata di Dead can dance. Eleganza e misura, questo lavoro merita attenzione: a luci basse, a occhi chiusi, prêt a rêver.
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La recensione The legendary indian aquarium and other stories di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-11-23 00:00:00
COMMENTI (1)
internazionalissima. tra lei e vanvera tengo lei, di brutto