I binari scorrono morbidi nei riflessi dei vetri e il freddo c’è: aria a puntini come cristalli di ghiaccio. Ascolto i Trans vz, schegge di calore postpunk con vene tese in bella mostra tra tinte pastello, ritmiche dry e incursioni nel pop come quando dopo una volta già canticchi il pezzo. Fasci di luce colorata che si intersecano su pavimenti ruvidi, questo lavoro è una coperta di lana noise che scalda con ricordi estivi, chitarra in distorsione quando serve, voce che vira da labbra melodiche a gola, frullando intenzioni e influenze con spessore, experimentalposteighties: i risultati fanno zigzag per un’implosione di suoni che non sfogano abbastanza, ma il succo e l’aroma e il senso ci sono. Originali e diagonali, i Trans vz colpiscono. Come quando dopo una volta già canticchi il pezzo.
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La recensione Wail e.p. vol. 2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-10-10 00:00:00
COMMENTI (1)
accidenti che sballo i trans vz!