Una sorta di estremizzazione del miasma germinale del Battiato nei primissimi anni '70, con rivisitazioni dei suoi anni '80, fuso con le nuove tecnologie "da cameretta".
Apertura da strianiamento con "Giù il coperchio" e il percorso è tracciato. Più corposi di Pole, vicini ai Mouse On Mars, un'idea generale s'è formata, ma guizzi testuali rendono tutto l'album assolutamente appetibile a necessità pop indigene. I testi si modulano tra visioni pratiche di ogni giorno e gioco surrealista, tra semplice scherzo e sarcasmo. Tra l'amore mitomane ("Ciao occhioni!") e i racconti di psico-patologie collettive ("Natale in piena estate") e singole ("La canzone di Annulla", che respira a tratti dell'"Aria" del primigenio Alan Sorrenti), emergono da questo lavoro una buona attenzione all'uso della musica e concentrazione riflessiva dei testi che riesco a trasformare l'immagine di una festa "bene" in un monkey-show ("Scarpe da festa"), tra le altre panoramiche.
Interessanti. Davvero interessanti.
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La recensione Press the pul santino di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-11-14 00:00:00
COMMENTI (3)
intanto grazie! poi per quanto riguarda amari e co. mi sembra che stiamo facendo dei lavori differenti, specie per quanto riguarda la ricerca timbrica e testuale. ecco però i primi amari non li ho sentiti quindi non so. per il resto ci sentiamo presto, siamo al lavoro.
mi piace molto quello che fanno e come lo fanno. per me c'è dentro qualcosa anche dei primi Amari, o del primo cd di Fare Soldi.
sono molto interessanti... togliessero di mezzo un po' di battiato sarebbero molto gajardi.