E' bravo Michele Nucciotti. Perchè timbra le canzoni e le rende riconoscibili senza ricorrere ad alchimie e giochi di prestigio. E per un aspirante cantautore forse non c'è complimento migliore. Il fatto che poi le canzoni non siano del tutto convincenti è un altro discorso, ma certamente qui c'è del talento ed un progetto di scrittura solido, a tratti illuminato da alcune idee notevoli. L'ombra di Riccardo Sinigallia appare e scompare, soprattutto per l'approccio introspettivo e la scelta di manipolare l'elettronica minimale attorno ad un cuore elettroacustico. Così come di tanto in tanto partono piccole schegge dei primissimi Tiromancino, quelli ormai dimenticati. Lo sfondo è però cupo, angosciato, talvolta vicino a certe sinfonie scure dei Depeche Mode. Molti i punti di contatto anche con Lele Battista. L'attitudine complessiva risente però di una patina anni novanta che impolvera la tensione ed ammorbidisce l'incisitivà. Michele Nucciotti però ha cose da dire e da cantare. Con quella vocalità un po' chiusa e scostante, lievemente ansimante, un po' affettata. E pur senza stupire questo demo funziona, con tutti i suoi difetti. Perchè si sente l'urgenza di mettere a nudo un'idea di forma canzone. Aspettiamo sviluppi.
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La recensione Percorsi interrotti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-10-16 00:00:00
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