Leggendo una rivista ho trovato una frase che mi ha molto colpito e che, mutuata a questo contesto, diventa "solo la musica può salvare la musica"… un concetto piuttosto semplice ma emblematico se interpretato come necessità di preservare, combinando tradizione e spirito innovativo, i centri di resistenza culturale.
…e i Moka sono una buona incarnazione di questo pensiero: autodefinendosi "band di liscio progressivo sopravvissuto ad una tempesta magnetica" e proponendo una cifra musicale sviluppata con ritmi scoppiettanti, testi ironici ed intriganti atmosfere vintage.
Al debutto discografico (ma protagonista di una carriera già decennale), questa band milanese ci propone un "Fai tu" (sintesi della loro filosofia di vita!?) composto da tredici canzoni pop-rock (sporcate da elettronica, funk e blues) espressione di una quotidianità raccontata in una visione nostalgica e disincantata.
Splendide in questo senso sono canzoni come "Scuole di pensiero" ("Quando faccio colazione, mi viene subito da pensare se qualcuno ha già deciso per me…"), la martellante "I love my walkman", "La ballata del walkie talkie" (pezzo intimista interpretato in chiave country) e "Los fabulosos paranois" (autentico anthem): concrete dimostrazioni di talento ed originale rimando ad episodi di certa "novella" scuola musicale (quella cara a gruppi come gli Amari ed i Carpacho). Il risultato è un disco piacevole ed intrigante, intriso di un impegno sociale manifestato con penetrante leggerezza; un disco che se, alleggerito, da tre quattro canzoni non molto riuscite (e un po' noiose) rasenterebbe il capolavoro.
Eh sì, perchè a questi Moka per entrare nel consesso degli "adulti" manca ancora qualcosa… ma avranno sicuramente vita facile: basta aggiungano i colori mancanti al loro cubo di Rubik…
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La recensione Fai Tu di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-12-19 00:00:00
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