Nell'anno 2000 riuscire a trovare un compositore in grado di affrontare in maniera fresca e piacevole la canzone d'autore italiana e' cosa piuttosto difficile e la sfida di Massimiliano D'Ambrosio e' quantomai rischiosa e densa di paragoni impietosi.
Viene da Roma il buon Massimiliano, ma potrebbe tranquillamente essere un bolognese degli anni '60 che si affaccia sul mondo del capitalismo per scrutarne le inevitabili incogruenze.
Una visione anacronistica del mondo, ancora legata alla tradizione di un ideale di sinistra ormai completamente spogliato di significato nella scena politica odierna.
Il mito di "vino e prosciutto per tutti"... di un mondo giusto... di una vita semplice e ingenua... tutto questo viene portato in canzone da un cantautore ingenuo e sognatore che riversa ancora le proprie emozioni in una chitarra, in una batteria acustica, in una fisarmonica, negli archi e nei fiati.
E' musica che viene dal passato quella di Massimiliano, e' la musica che suonava nelle feste popolari, che si ispira alla gente e alle sue illusioni, che cerca rifugio nella semplicita' di una vita che al giorno d'oggi e' difficile da immaginare.
Fa riferimento alle poesie di Ferlinghetti e a Bukowski, cerca improbabili rime baciate, strofe d'altri tempi, banali ma dense di immagini e col sapore di chi ancor oggi ci non vuole stare.
Sei brani che fanno tenerezza, cosi' dolci e antichi, leggiadri e sognanti che quasi non sembrano veri, troppo gentili e carezzevoli per essere ascoltati in questo oceano di alternativita'.
Forse non e' un grande cantautore Massimiliano, ma poco importa, quello che conta e' che riesce per pochi attimi a far rivivere frammenti di storie ed emozioni che non sono piu' su questo mondo e che forse non potranno mai esserci... eppure fa piacere ascoltarle.
Chissa'... fossi nato prima caro Massimiliano, magari ora vicino ai vari De Gregori e Ron ci sarebbe un piccolo posto anche per te... oggi c'e' un mercato che non guarda in faccia a nessuno, ma e' bello immaginare che un giorno anche un piccolo cantastorie d'altri tempi possa essere ascoltato da chi sa farlo...
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La recensione Il Vino di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-07-06 00:00:00
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