A volte è facile generalizzare. Altre è utile. Quando le proposta musicale si muove all'interno di sterili cliché i paragoni con i nomi più noti della musica si sprecano e si spreca anche il nostro udito a sentire sempre le solite cose. I Queimada si trovano proprio sull'orlo. A causa di una proposta musicale che strizza non poco l'occhio al mercato, dovuta ad una base musicale che pesca a piene mani dai nomi altisonanti della musica pop/rock anni '90 e che prevalentemente supporta la voce di Mariella Ranieri senza risultare mai troppo decisiva nell'equilibrio della canzone. La cosa che li distingue dalla massa sono l'attitudine e, soprattutto, certe intuizioni compositive molto interessanti e genuine. La percezione che dietro ci sia una gran voglia di suonare trascendendo i generi lascia ben presagire sugli eventi live della band (che secondo la biografia sarebbero gettonatissimi!) e sui futuri dischi. Potrebbe essere solo leggerezza compositiva o ingenuità quella che si percepisce in quei ritornelli così abusati. Credo che con la prossima uscita la band si deciderà a cercare credibilità nell'indie abbandonando il music business.
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