Mi appassiono poco ai Disclav Epic Catto, band perugina che non sbaglierei se la definissi accademica, pulita nel proporre la regolarità di un suono aritmetico, al di là di ogni eccesso lirico e sonoro. Obiettivamente “Nel fondo di te” sveglia i temi classici della melodia italiana. Musica da cantautore, poesie che si spacciano tali (ma resto cauto e camuffo gli interrogativi su testi giocati tra sdolcinatezze ed occhi languidi in giornate di sole sulla riva del mare). A fare da sfondo un buon complesso di arrangiamenti con discreta gamma semi-orchestrale: violino, tromba, sax tenore e soprano, oltre alla classica formazione da rock band. Nonostante dopo la quarta canzone inizi la discesa verso una sonnolenza da riempire con bombe di caffeina, apprezzo obiettivamente un discorso che un senso suo lo trova. Saranno sicuramente benaccetti dai seguaci della tradizione teatrale italiana.
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