D'Arcangelo Eksel 2007 - Elettronica, IDM

Disco in evidenza Eksel precedente

Il nuovo disco dei D’Arcangelo - uscito, come i precedenti, per la Rephlex di Aphex Twin – conferma l’amore del duo per un tipo di elettronica intelligente, in apparenza “semplice” e “già sentita” ma che poi si rivela forte e di spessore.

“Eksel” rallenta i bpm sfiorando, a volte, il downtempo. Molte sonorità sono vecchie, ricordano alcuni album di Afx (“I Care Because You Do”, ad esempio) o dei primi Autechre (“Amber” su tutti) e, in generale, quegli artisti che una decina d’anni fa suonavano braindance ed erano pubblicati dalla Warp. “Eksel” è vario: inizia con beat lineari e sottofondi ambientali per poi inacidirsi e diventare davvero ostico verso la fine. E’ freddo: di tutte le tracce solo due hanno un chiaro approccio melodico (“Stepping Out”, più rilassata e sinuosa, “A Grey Sunday”, synth pop veloce quasi da videogioco) le altre rimangono sospese tra piccole note evanescenti e ritmiche che man mano si complicano e impazziscono. Cresce poco per volta, le singole aritmie rimangono nascoste per molti ascolti. E’ un album fatto a strati e prima di conoscerlo interamente - e a quel punto si capisce di avere in mano davvero un ottimo disco – passa del tempo. Ci vuole pazienza e la voglia che ogni singola battuta entri in testa naturalmente, senza forzature e senza snaturare la visione d’insieme.

Per questo i D’Arcangelo hanno più chances di sopravvivere rispetto ad altri, vanno oltre la semplice distruzione delle regole ritmiche, il noise fine a se stesso e – soprattutto - non si perdono in una corsa contro il tempo nella convinzione che solo nel passato si possano scoprire suoni giovani. Sfruttano di tutto, ingabbiano e digeriscono ogni tipo di musica IDM/dance ottenendo una forma che è obbiettivamente nuova e futuribile.

Sarà che ormai anche i più grandi dell’elettronica hanno bruciato le tappe troppo in fretta e adesso si ritrovano a fare dischi eccessivamente “leggeri” rispetto ai loro esordi. Sarà che non è facile trovare un lavoro così completo e curato in ogni sua parte. “Eksel” è un piccolo/grande capolavoro e il fatto che sia stato creato da due italiani non può che darmi speranze per il futuro.

---
La recensione Eksel di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-07 00:00:00

COMMENTI (3)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • sandro 16 anni fa Rispondi

  • re 16 anni fa Rispondi

    i 4 brani sul myspace sono veramente fighi
    non capisco perché abbiano dato solo due spezzoni in promo digitale a rockit

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    questo è un disco SERIO.
    finalmente.
    non vedo l'ora di sentirlo.