Hanno il nome della fiaba dei fratelli Grimm, anche se è alla rovescia. Così come la loro musica sottosopra fatta di fantasia, che sa di favole, giochi e paese dei balocchi. Intrisa di psichedelia garage e di Jennifer Gentle. Quindici minuti, sufficienti per comprendere le magiche avventure sonore di un mondo che spalanca le porte all'immaginario e alla meraviglia. "Hangover boy", un pezzo eccezionale, è la sintesi di tutto ciò.
Un disco entusiasmante dalle prime note di "My first smile" in cui manipolazioni di synth generano cinguettii e suoni spaziali connessi a parole bisbigliate in apertura ad un acido rock'n'roll. "Alexandra palace" insegue sonorità fantastiche con acrobazie psichedeliche e continui stacchi e riprese; "Cerchi", unico pezzo cantato in italiano mantiene lo stesso stile bizzarro e giocoso; "Bad taste apples" è rock psicopatico anni '60 e "I'm both" un ritmo elettrizzante calato in un cantato biascicato. Il tutto travolto da tastiere impazzite e cantati effervescenti. Una favola delirante da non perdere.
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