Interessante fusione di free jazz - l'uso di sax e trombone è significativo - e dark ambient per il quartetto lombardo, figlio delle sperimentazioni deviate di band quali Sinistri o OvO. L'atmosfera all'interno dell'album è riconducibile ad un vecchio jazz club fumoso circondato da una gelido bosco nordico, un ibrido singolare e certamente stimolante. Avanguardia e improvvisazione corrono a braccetto nei tre movimenti proposti, arricchiti da sovrapposizioni sonore e da una vena che guarda alla musica per film. Lynchiani fino al midollo, non possono che attirare fortemente la mia attenzione. Da tenere d'occhio.
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La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-05-19 00:00:00
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