Non sono male, i Redrum Alone. Se non fosse che gli anni Novanta della house che fu sono ormai archiviati nel cassetto dei ricordi e tirarli fuori nuovamente non sembra un’operazione artisticamente valida. Ma è bene ribadirlo. I Redrum Alone sono bravini. L’electroclash che sciorinano è squadrato e ossessivo quanto basta per immaginarlo ben piazzato nelle scalette delle discoteche più alternative. Un approccio trance che ad alti volumi dà il meglio di sé. Un lavoro tecnicamente ben fatto, ma che a volte sembra soffrire un po’ la produzione leccata e vanitosa, con inserti vocali pseudo rap che sfiorano il trash e che purtroppo livellano verso il basso il risultato finale. Tradotto in soldoni: brani piacevoli ma che a causa di un approccio compositivo poco incisivo e personale potrebbero lasciare in futuro poca traccia di sé. Anche se il beat di “No Regard” ci riporta alla mente l’epopea della scena rave dei primi anni Novanta. E questo ci piace parecchio. Teneteli d’occhio, comunque. Magari con qualche accorgimento riusciranno a prendere il posto dei Knife nel cuore degli electronostalgici.
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La recensione Patchcord di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-23 00:00:00
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