Anche se non è dato sapere quale sia il reale motivo che ha spinto i Moleskin ad intitolare “Penelope” il loro recente album; viene spontaneo interpretare (liberamente) i concetti di attesa, tenacia ed approdo sofferto, legati alla figura della moglie di Ulisse, mutuandoli ad un disco che giunge a cinque anni di distanza dal precedente.
…un silenzio discografico decisamente lungo, ma che, fortunatamente, non ha bagnato le polveri di questa talentuosa band umbra; capace, con dieci nuove canzoni, di riprendere il filo dei due dischi già all’attivo (un demo del datato 2000 e un Cd omonimo del 2003 accolti con buon favore da critica e pubblico).
Un filo pregno di originalità e di intensa ricerca espressiva (lirica e sonora), avvolto ai tratti di un elegante rock (d’autore) che, in “Penelope”, ha i suoi picchi in “Comincio a rendermi conto”, “Amo le persone che”, “Volti” e “Un giorno”.
Episodi interpretati cesellando con spunti melodici (inserti di clarinetto, armonica, violoncello…) e suggestivi testi (“Amo le persone che non riescono a smettere di ridere. Amo le persone che non definiscono il bello particolare. Amo le persone che non sentono mai freddo”) un tripudio ritmico intriso di vigoria ed asperità.
Alfine “Penelope” è, quindi, un album davvero splendido che raggiunge apici di rara raffinatezza (si riconosce la mano, in fase di produzione, di Paolo Benvegnù) e sottolinea il cristallino talento dei suoi autori.
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La recensione Penelope di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-04-22 00:00:00
COMMENTI (1)
mi piacciono un botto.