Al sesto disco per sola chitarra, dopo una colonna sonora per balletto (“Argile”, 2005) e un libro-cd (“The show”, 2005), che poteva inventarsi per stupirci Luca Francioso, talentuoso chitarrista fingerpicking calabrese trapiantato a Padova? Un disco di fiabe e ninne nanne, all’inizio nate solo per la propria famiglia (sono state scritte e son dedicate al piccolo Simone), una per giorno della settimana e per tonalità. Non è un disco intenso e ricco di nuances come i primi tre della produzione di Francioso: ma come poteva un disco di ninne nanne esserlo? È un disco sereno, che può dire la sua in sottofondo, e che comunica la solita sensazione di calore minimalista cui Francioso ci ha abituati. Se da un lato il cd prosegue il percorso verso la semplicità iniziato in “Argile”, dall’altro in alcune tracce, come in “L'uomo delle fiabe”, può ricordare per certi versi alcune “Songs For Christmas” di Sufjan Stevens, cui lo avvicina anche l’ispirazione cristiana. Per fortuna qui non ci sono né Ratzi né gerarchia, ma solo sentimento: per cui anche se siete atei mangiapreti potrete somministrare questi madrigali strumentali al vostro pupo e a voi stessi.
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