Prende e dà liberta, come pochi sanno fare guardando a fondo prima in se stessi, poi sbirciando negli animi degli altri. Un lavoro di lunga gestazione, poliedrico, coeso, intimista, non banale nella sua emotività. Ecco ancora una volta affacciarsi sui nostri lettori (cd e dvd) il lavoro delicato e sottile di uno degli artisti più fecondi in questo periodo. L'avevamo lasciato a duettare con i Kiddycar alla fine dell'anno scorso, ora lo ritroviamo che analizza nella sua non-forma canzone le declinazioni degli sguardi, attivi e passivi. Decadenza pop, arrangiamenti scarni, tra l'oscuro e il penetrante, voce che tanto ricorda David Sylvian, sassolini che brillano alla luce dei Tindersticks, lungo un percorso che non ha visto Christian Rainer da solo, ma accompagnato da un folto numero di artisti dalle variegate possibilità artistiche. Così che il disco scivola, ascoltandolo, non solo nelle elucubrazioni di animi riflessivi un po' malinconici, come intrappolati nella fisicità della propria esperienza estetica (nel senso letterale dell'essere fisicamente); qui sembra ci sia quasi un silente invito ad andare oltre la chiusura di convenzioni omologate, troppe volte difficili da incrinare. Chè l'animo umano a volte è così ostico da comprendere, ma solo prendendo atto di questo, l'intenzione di andare oltre rinvigorisce, e ammettere certe impotenze è già l'inizio di un aprirsi al tutto.
Musica e immagini, viaggi e visioni soggettive nella collettività del dvd che accompagna il disco, appaiando ad ogni canzone, in maniera più o meno diretta e comprensibile, il sentire di altrettanti artisti del video, oltre che dello stesso Rainer.
Un lavoro solista, che vive nelle visioni degli altri, e si moltiplica come i cerchi nell’acqua fino a sfiorare le nostre realtà: presenza discreta, sottile eppur tangibile.
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La recensione Turn Love To Hate / Turn Love To Video di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-04-16 00:00:00
COMMENTI (1)
un disco meraviglioso che vale tutti gli altri tre in evidenza odierna, messi assieme.