Figure in prospettiva appese a un filo tra cielo e mare, e sul retro una natura selvaggia degna di un quadro di Turner. Emblematico fin dalla copertina il secondo disco dei Camera 66, “In sospeso” , come già l’artwork lascia intendere, tra post-rock e ambient minimalista, che trova le sue radici tra Slint e Radiohead.
Testi sussurrati e recitati, colmi di una pervasività quasi lacerante, riempiono sonorità, rumori, e melodie in crescendo, lasciando anche spazio ad ampi pezzi strumentali e d’atmosfera. L’incipit “6 millimetri” è ascendente nei suoni e nelle taglienti parole dei testi che man mano acquistano intensità, è come un sipario che si apre mostrando attraverso immagini sonore stati d’animo e ricordi, per poi richiudersi con “L’equilibrio” finale. In tutto ciò l’ unione tra batteria e pianoforte crea un mix delicato ma struggente al contempo; tra respiri, ali d’insetto, risonanze e memorie dal sottosuolo, non si può che apprezzare ogni sfumatura di un lavoro sicuramente interessante e degno di attenzione.
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La recensione In Sospeso di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-07-07 00:00:00
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