Avere un grande talento melodico non sempre è sufficiente a mettere insieme grandi pezzi pop ed è un peccato che questo lavoro dei Mindseye resti a galleggiare a mezz'aria, perchè ci sono idee notevoli ed alcune intuizioni che avrebbero meritato miglior sorte. Ma chiudendo un occhio sull'inglese all'italiana, va comunque detto che il progetto ha personalità e che questo trio ci sa fare e conosce il mondo che descrive.
Siamo grosso modo negli anni novanta, principalmente zona Manchester. Fuori c'è la penombra, il cielo è grigiazzurro e per le strade si canticchia brit-pop psichedelico guardandosi le scarpe e camminando a ciondolo. Talvolta la testa si alza e si volge all'orizzonte cercando la costa ovest-rock di San Francisco, ma sono soltanto riflessi. E allora via con le chitarre, qualche coro e tanta melodia a ritmo un po' ballereccio. Ogni tanto l'ambiente si immobilizza ed appare un arcobaleno strumentale che si allunga e si allunga. Poi tornano le chitarre, la tensione ritmica, i ritornelli. In alcuni istanti l'ispirazione decolla e ci sono esplosioni di colori indelebili. Altre volte le influenze diventano invadenti, le idee troppo derivative ed il tessuto si sfilaccia diventando trasparente.
Bravi e incompiuti.
---
La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-04-03 00:00:00
COMMENTI (1)
Io sono convinto che anche la qualità (abbastanza mediocre) della registrazione non aiuti.
Come dice Acty ci sono tante cose belle in questi quattro pezzi e stasera passerò volentieri al Barrios per ascoltarli.