Lo sottovaluti, lo credi di poco conto a dargli un ascolto veloce. Ma un libro non lo si giudica dalla copertina, e allora ecco che dopo una ventina di giorni in mistica solitudine sulla mia scrivania, questo primo omonimo degli Inland Sea si rivela un'esplosione unica di sentimenti e musiche.
Dieci brani che sono un tributo al mare, al silenzio, all'intimo, alla tempesta e alla quiete che una musica sa trovare all'interno di ognuno di noi. Sonorità e atmosfere mediterranee compongono un transfert emotivo potente quanto gentile e delicato. "You're Gone", "Water In Your Well", "The Rain Words": tutto danza in modo profondo e passionale, sulla necessità fisica e mentale di viaggiare. Chitarra, viola, percussioni. Un disco tra l'acustico ed il vagamente pop, figlio di una terra di mezzo, immaginaria, visionaria. Un'isola piccola ed una palma alta al suo centro: intorno il mare, distante secoli dal fragore di odierne babilonie caotiche e globali.
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La recensione Inland Sea di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-01-19 00:00:00
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