Se non fosse noioso sarebbe un bel disco. Pieno di ottimi spunti e stili ben mixati, sotto il grande cielo che dalla Giamaica arriva fino in Sicilia, e anche fino a Firenze (pensa te!). Ma, è noioso. Vecchio, non spinge. Quindi, non è un bel disco. È un disco. Con contenuti banali, o meglio, espressi in modo banale (che la guerra non è mai un argomento banale, e nemmeno la musica, e nemmeno l’amore, né il lavoro). Ma Jaka non riesce a infuocare e a mettere a fuoco proprio niente sotto la cappa del buonismo isterico a cui soccombe. A parte “Focu” (feat Fido Guido), forse unico pezzo interessante dell’album e in cui suoni e voce sembrano convivere bene. Non va mai oltre l’ovvio, sia come forma che come significato, sia come metrica che come sound. Vecchio, non spinge. La Sicilia, la Mamma, l’Italia… E i testi sembrano i temi delle elementari, dati da fare dalla solita maestrina occhialuta e cicciona come compiti per le vacanze estive, in modo che i bimbi non si dimentichino come si scrive. Ok, ma qui non siamo a scuola, e Jaka sarà pure un buon padre di famiglia, ma non basta questo a fare un buon disco.
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