Un album live di pezzi inediti, strano! Ma da quattro che si sponsorizzano come s-cervellati ce lo si poteva aspettare. “Live al Vidia Club” è il frutto scompaginato del loro tour, registrato più per gioco che per dovere. Loro sono belli da guardare con quel portamento retrò, sono familiari da ascoltare con il marchio tricolore tatuato addosso. Portano avanti un folk jazzistico di altri tempi, un sound dolce fa da cornice ad una voce piena che un po’ parla con frenesia e un po’ canta con melodia (e le loro rime sono sicuramente più ricercate!). Con gli strumenti di sempre e senza virtuosismi spocchiosi aprono le porte per uno spettacolo trascinante: da dentro un cappello hanno estratto storie da ascoltare davanti ad un buon bicchiere di vino. Pieni di creatività e voglia di divertire raccontano di tre sorelle e dell’ironia della sorte, poi diventano seri per le vicissitudine lavorative di un “Ragioniere Nucleare”. Ci infilano una cover, che in un concerto ci sta sempre bene, e pescano in patria per una rivisitazione graffiante di “Ma che freddo fa”. E se tutto questo non bastasse, regalano anche una sorpresa di caposselica memoria, nessun indizio tra i brani o i ringraziamenti, si scopre solo ascoltando fino alla fine.
Tra i loro sguardi divertiti e stralunati, applausi e standing ovation, l’unico rimprovero è per me: peccato essere qui a recensire l’album e non il concerto.
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La recensione Live al vidia club di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-06-03 00:00:00
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