I Figli di Guttuso sono attivi da una decina d'anni e in questo loro cd ci offrono cinque tracce in cui il suono è caratterizzato dall'uso del violino, strumento che spunta anche in alcuni assoli valorizzando i brani ben più di quanto potrebbe fare una chitarra elettrica. Tra le cinque tracce presenti, merita una menzione la prima traccia "Giudizio Universale" (brano con qualche pretesa sociale), perchè il tappeto ritmico tra dance e jungle riesce a sostenere bene il già citato violino. Ma sicuramente il brano meglio riuscito è "Processo", sia per il cantato, sia per il ritmo lento evidenziato da una bellissima chitarra pizzicata e sostenuto dal solito violino: la storia narrata è quella di un condannato che, morto in circostanze strane in carcere, poi al processo viene scagionato: l'atmosfera è in bilico tra malinconia e rabbia e riesce a piacermi. Il brano del "Processo" sfuma e lascia spazio all'ultima traccia, la title track, che altro non è se non un buon pezzo strumentale (piano e archi), con lo stesso stato d'animo dei brani di Nyman nella colonna sonora di "Lezioni di Piano". Meno interssanti risultano "Manicomio" (i cui cori sono realmente da fuori di testa) e "Animali", entrambi questi brani sono meno originali e d'impronta forse più pop rispetto agli altri.
Tra i collaboratori spiccano i nomi di Max Casacci (Subsonica) e Madaski, ma il loro apporto alla band è senz'altro secondario e non caratterizza nessuno dei 5 brani presenti.
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