Disco inaspettatamente interessante questo esordio dei Trees Of Mint, che si lasciano con gran classe alle spalle i primi loro due demo. Un lavoro riempito con una decina di dolci e intense canzoni di rock intimista. Trees Of Mint è il chitarrista Francesco Serra (cagliaritano di stanza a Bologna) che ha trovato nel batterista Andrea Siddu un ottimo compagno per lo sviluppo delle sue composizioni.
Pezzi soavi dicevamo, governati dalle sensibili e mature pennate della chitarra elettrica. Graziosi quadretti strumentali che fanno da sfondo alle storie che Francesco riesce a raccontarci sempre con serenità, sottovoce. Accantonato il rumore e le scosse elettriche dei Virus In Pachyderm, troviamo Francesco intento a muoversi in un suono da cameretta più spoglio e cantautoriale. Un po’ il lavoro che fecero gli Slowdive quando diventando Mojave 3 cambiarono radicalmente il loro suono, accantonando le distorsioni per uno slow-mood più folk e malinconico. Un altro riferimento potrebbe essere quello del ricercato e orecchiabile Indie-Pop degli scozzesi The Pastels. La bellissima “Today Polaroid” precede il pezzo più lungo della raccolta, quella “Pale Building” ritmicamente alla Mogwai che poi contornata da un canto soffuso non cede all’escalation rumoristica. Ci starebbe bene ogni tanto qualche tastiera in più a colorare il tutto. In ogni modo il disco convince, i due sono riusciti a plasmare un suono (quasi) da band. Il risultato è eccellente. Complimenti!
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