Tornano alla grande i Necrodeath con questo Mater Of All Evil che segue ad un decennio di distanza i precedenti Into The Macabre del 1987 (ristampato recentemente dalla attivissima Scarlet) e Fragments Of Insanity del 1989.
In questi dieci anni di loro si erano perse le tracce, a parte Peso, che aveva raggiunto una certa notorietà nel ruolo di drummer coi Sadist, però i numerosi fans della prima ora, cioè tutti i superstiti della vecchia guardia metallica italiana ed anche mondiale, non avevano dimenticato gli autori di devastanti incursioni soniche quali Mater Tenebrarum (il loro inno di battaglia!), Necrosadist (spesso riproposta live dai Sadist) e così via. E' stato quindi con le migliori aspettative che mi sono accostato a questo album e devo dire che non sono rimasto deluso (copertina a parte forse!).
I Necrodeath non hanno perso un grammo del loro smalto e dell'intensità che ce li fece amare sul finire degli eighties! Ascoltando brani come Iconoclast, The Creature e Void Of Naxir finirete per afferrare saldamente i braccioli della poltrona su cui sedete, per la paura di essere sbalzati via da tanta furia. I quattro veterani - in verità della formazione originale sono rimasti in due - dispensano riff su riff, senza cedimenti di sorta e riescono a vincere la scommessa con il tempo e le mode, le sonorità che ci propongono oggi sono ancora attuali, non innovative come all'epoca dei loro inizi, ma assolutamente non stantie...
Un disco da non perdere, se non volete perdere per la seconda volta uno dei capitoli più appassionanti della storia del rock duro (anzi, durissimo!) italiano... Bentornati!
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La recensione Mater of all evil di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-09-05 00:00:00
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