"Proteggimi dalle canzoni inutili"
Finalmente. Le Luci Della Centrale Elettrica, cioè Vasco da Ferrara, nemmeno 25 anni. Qualcuno capace di urlarci in faccia il tempo devastato e vile in cui viviamo, con quella rabbia&dolcezza che solo chi viene dalla provincia ed è giovane davvero (e ha un talento smisurato) si può permettere. Qualcuno che lo si aspettava da tempo, da troppo tempo, ripiegati su noi stessi a sentir canzoncine o nenie (o lagne) senza spina dorsale senza intensità di sguardo senza rabbia di vivere. Impegnati a guardarci allo specchio ci eravamo dimenticati che esisteva ancora un mondo intorno, fuori. Una sorpresa per tutti, l'anno scorso, con 4 pezzi a girar su internet e quel blog scritto come se qualcuno avesse preso l'Italiano e l'avesse reinventato dall'inizio alla fine per rendercelo più "attuale" e Vivo. Perchè è così la scrittura di LLDCE, a dirla in 2 parole: viva e nuova. Cioè ci racconta il quotidiano con la lingua dell'oggi, cioè "parla come mangi" e se non mangi perchè il frigorifero è eternamente vuoto, perchè nemmeno uno straccio di lavoro precario sottopagato ti permette una vita che sia al di sopra del livello della sopravvivenza, allora o stai zitto o parlerai/urlerai così. E questo "Canzoni da spiaggia deturpata" sarà la tua raccolta di inni e sacramenti da scandire ogni singolo maledetto giorno, per esorcizzare questo fottuto male di vivere, perchè comunque la Bellezza si nasconde anche dove non l'aspetti, perchè l'Amore respira nelle stanze di appartamenti subaffittati e - forse- ha gli occhi chiari e ha capelli che sono come fili scoperti. E quindi.
E' bellissimo e straziante e commovente questo disco. E' forse ancora più bello perchè dopo tanta attesa non solo conferma le aspettative ma le supera in scioltezza. Già. Dopo un demo grezzissimo ruvido e urlato (inascoltabile per la maggior parte delle persone "normali"), che aveva raccolto gli entusiasmi di tutto il micocosmo dei vari blogger ed "esperti del settore", finalmente quelle stesse canzoni (non tutte ma diciamo la maggior parte) trovano forma e compimento nella produzione perfetta di Giorgio Canali che ne affila spigoli e ne pulisce l'irruenza il rumore di fondo la chiusura, lasciandone intatto l'ardore riesce ad "aprire" le canzoni e ne amplifica la forza d'urto. Il risultato è dirompente. Un disco immaginifico e potentissimo. 10 canzoni come 10 Molotov lanciate contro la melassa annichilente di un Paese disastrato, contro la lobotomia e la morte del vivere quotidiano in una società sconfitta dal dio denaro e dalla brama di potere. Immagini e metafore come se piovessero. Ogni singolo brano è così denso da riempire potenziali sms o diari di citazioni. Tra De Andrè, Rino Gaetano e i CCCP. Ma anche Tondelli, Pazienza e Genna. Pura poesia urbana. Un bacio ad occhi aperti in mezzo ai lacrimogeni. Una dichiarazione d'amore sul letto di morte alla Canzone Italiana. Si scomodi pure la parola Zeitgest (spirito dei tempi), ma non pretendiamo che a capirlo sia così immediato. Anzi, cerchiamo di capirci, proprio perchè è Importante, questo disco non è roba facile o per le masse, e non è ancora -quindi (purtroppo)- la rivoluzione: però è un ottimo disco d'esordio, un buon punto da cui partire per. Iniziamo a farlo girare e conoscere, ovunque, a chiunque. Senza chiusure o preconcetti o gelosie/invidie del menga. Facciamo sentire le canzoni di Vasco (LLDCE) a chi conosce solo Vasco (Rossi), facciamo capire che - perdonate il gioco di parole da pirla- un altro Vasco è possibile. Iniziamo il contagio. Ricominciamo (anche) da questo disco. Perchè ne vale la pena, in tutti i sensi.
"Rovistando tra i futuri più improbabili voglio solo futuri inverosimili".
PS 1: se LLCDE venisse da Portland e non da Ferrara sarebbero tutti qui a gridare al miracolo.
PS 2: per quanto mi riguarda miglior disco italiano del 2008, ma dopo tutto quello detto fin qui non devo convincere nessuno, ognuno ascolti e decida per sè.
PS 3: grazie Vasco per ognuna di queste canzoni.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.