Per chi crede che il folk sia un genere impolverato chiuso negli armadi degli anni '70 e anacronisticamente foriero di valori regionali appartenenti alla preistoria del mondo, ecco un disco che lo rivisita creando un meticciato a prova di orecchio metropolitano del terzo millennio: suoni etnici e dialetti - provenienti da Lombardia, Sicilia, Spagna, Balcani, paesi arabi e americani - vengono impastati con la musica elettronica e resi incisivi dai beat, creando un'orgia di musica accelerata e danzereccia. Nulla di politico, sociale, consolatorio e vicino all'uomo insomma, ma pura energia da spararsi attraverso l'iPod mentre si gira in città o da scoprire nei rave all'avanguardia.
A sintetizzare Ramssàzizz' cinque musicisti oriundi – Marco Ambrosi, Pasquale Nigro, Manuel Franco, George Koulermos e Lorenzo Ori - che, coerentemente con il suono melting pot, hanno aperto il progetto a collaborazioni prestigiose caratterizzanti di volta in volta i brani: se un solare e placido Roy Paci fornisce voce e tromba rispettivamente a "Calypso" e a "Senor Mustafa", un francofono Erriquez della Bandabardò presta il suo cantato a "Clandestin Volontaire" e un Luca “Rudeman” Lombardo rappa su "Calypso" e "Barrio Express". Anche la balcanica Kocani Orkestar e il violinista Nicola Manzan – meglio conosciuto come Bologna Violenta - partecipano al delirio sonoro di un paio di tracce.
Disco riuscitissimo nell'intento di “rielaborare e non recuperare” i diversi linguaggi e di restituirceli in modalità “iperveloce e modaioloditendenza”.
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La recensione Ramsàzizz' di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-04-04 00:00:00
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