Esordio sulla lunga distanza firmato Slang Records per questo quartetto di Varese che dà alle stampe un disco, dal titolo omonimo, tra arie vintage e ritratti 70's. Le coordinate sono quelle del rock psichedelico, undici tracce incasellate in un groove uniforme che recuperano a piene mani il vigore e le suggestioni musicali dei Led Zeppelin, destrutturando però la lingua che solitamente accompagna il genere e aprendo così alla vocalità italiana le frontiere del suono acido. Interessanti contaminazioni percussive, rigenerano schemi dozzinali in cui si mescolano riff datati, poca brillantezza testuale e svisate chitarristiche che riprendono sostanzialmente variazioni dello stesso tema. Il rock granitico alla Deep Purple, le cabrate funk, gli assoli sciamanici non aggiungono argomentazioni musicali decisive alla struttura generale dell'album, che è udibile soltanto a singhiozzi. La qualità del suono è certamente di buona fattura (il disco è stato registrato alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani), ma le intenzioni e il background musicale posseduto non bastano a farcire di validi contenuti questo disco degli Emmablu, che sente il bisogno di infrangere le barriere sonore in cui si muove, per non rimanere imbrigliato nell'ordine delle cose già sentite.
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La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-07-22 00:00:00
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