Lei, donna reale o fittizia che sia, aveva toccato il cuore e la penna di Eugenio Montale. Loro, imbevuti di letterarietà e una cura per i testi che tanto piace, si presentano con un ep d'esordio tutto acustico. Con un fare nostalgico, romantici ma sempre senza cadere nel banale, i Dora Markus viaggiano tra i pensieri di Lucio Battisti e le emozioni dei più moderni Perturbazione. Aprono con la title track che si rivela come una sorta di canzone manifesto, il biglietto da visita che li descrive nella musica e nell'arte delle parole. "Con cura" smussa gli spigoli di una tendenza marleniana al cantato strappato dalle viscere, alla voce che vien fuori a fatica per paura di graffiare. Chiudono con "Splendidi nuovi errori", i fiati si fanno sentire e legano il pezzo alla tradizione romagnola. Sono quattro pezzi in crescendo, gli arrangiamenti sono ottimi e si intrecciano pian piano in modo sempre più consapevole e sinuoso.
A breve, brevissimo il primo album ufficiale. Nel frattempo questo assaggio è una buona stretta di mano per iniziare la conoscenza di questi figliuoli.
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