Niccolò Agliardi Da Casa A Casa 2008 - Cantautoriale

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Ascoltare il disco di Niccolò Agliardi è come galleggiare in un limbo in cui tutto è calcolato al minimo dettaglio e nulla è fuori posto. Come gli spot del Mulino Bianco, rappresentazione pastello di un mondo fuori dal tempo, codificazione visiva di una totale irrealtà spacciata come condizione ideale. Il risultato degli spot è la produzione di un’iper-realtà che nessun individuo dotato di senno si sognerebbe di prendere per buona. La mancanza di legami con la verosimiglianza è la chiave di questa consapevolezza ricettiva ed è anche la base per scardinare l’album di Agliardi. Un lavoro che brilla per l’assoluta mancanza di veridicità: l’autenticità è assente e la bella famigliola felice è sostituita da un irritante atteggiamento da outsider wannabe. Si parla di atteggiamento perchè tutto pare costruito a tavolino, a partire da un ribellismo che piace alle mamme, in cui il massimo della trasgressione è una parolaccia ogni tanto, e detta a mezza voce. Il risultato di tale artificiosità è un disco pop che non ha forza, inoffensivo come un agnellino o come le proteste vacue di un adolescente viziato. La drammaticità di cui è capace Agliardi si riduce al confronto con una figura paterna che si rivolge al figlio ripetendo all’infinito “Tu non parli mai”. Impietoso il confronto con l’ultimo brano intergenerazionale ascoltato, ovvero “Cara moglie” di F punto. Un conflitto degno di tal nome e una forte drammaturgia sono elementi assenti nel lavoro di Agliardi, smussato e piegato fino ad essere del tutto innocuo. E del tutto inutile, perchè in queste 12 tracce la produzione di senso è prossima allo zero. Educate, manierate e levigate, musiche e parole scorrono senza lasciare il minimo graffio e senza provocare l’ombra di un’emozione. E quindi senza dare un solo motivo per essere ascoltate.

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La recensione Da Casa A Casa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-05-06 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • faustiko 16 anni fa Rispondi

    Oooohhhh!!! Che si sia d'accordo o meno, questa é la classica recensione da manuale!
    Bravo Marco! :)