Un album d’esordio importante, una piccola etichetta alle spalle e ti ritrovi il disco tra gli scaffali dei maggiori negozi. La magia si è fatta realtà, il passaparola farà il resto. “Starla” è qualcosa di delicato e sorprendente, diviso in undici tracce improntate su sonorità nineties: il grunge della scena di Seattle, ma anche riferimenti agli Smashing Pumpkins (“Fiume” sembra citare “1979”) e ai Queens Of The Stone Age.
A sorprendere è soprattutto la varietà dei brani: ci sono pezzi tirati, ironici e positivi ed altri più lenti, intimisti, inquieti dove Alessandro Giovannini, voce del gruppo, sembra ispirarsi a Moltheni per quella sua fragilità un po’ naif, o a Mario Venuti (soprattutto in “Ruggine”, che proprio del cantautore siciliano potrebbe esserne un brano). Le liriche sono curate, didascaliche, talvolta livide e trovano in “E-motivo” (miglior brano dell’album) e in “Dandy” gli esempi più definiti.
“Starla” spicca per un sound densissimo, compatto, ipnotico. Ciò che frena, è piuttosto l’orizzonte temporale al quale il gruppo si ispira: quei riferimenti più alternative che indie, di origine americana che, a mio avviso, sembrano aver detto tutto quel che c’era da dire. Starà quindi a loro rinnovarsi e confermare quanto visto in quest’esordio, al quale consiglio di avvicinarsi con una curiosità dolce e disinteressata, la stessa dei due bimbi ritratti in copertina.
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La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-06-12 00:00:00
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