C'è dell'ingenuo sanguigno già nelle prime note d'apertura di questo primo album. Si danno da fare questi toscani, attivi nei live, nei festival e nelle partecipazioni ad altri progetti. Senza che queste altre attività siano andate a discapito del buon esito che si respira nell' album della giovinezza. E se le prime tracce lasciano già intendere il buon livello di proposta, con "October Sun" si tocca un bel punto di generosa dolcezza, non melensa, sarà per l'ottima melodia, per la bella voce, partecipe, ma non invadente, accorata ma non diabetica. Sapienti equilibri tra rock emotivo e potente, come in "Beatiful Things", dove una batteria che non t'aspetti simula quasi un capitombolo senza ossa rotte, e via si riprende, come in una corsa dove ogni passo è una micro esplosione. Dicevamo dell'ingenuità: è sempre un esordio e delle titubanze nella registrazione si avvertono qua e là, ma c'è quella sincerità d'afflato della contemporaneità di grandi come Pearl Jam fusi nella storia r'n'r di Crosby, Still & Nash: detto questo posso fermarmi qui.
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