StruldBrug Demo 2008 -

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Johnathan Swift, nel terzo libro dei viaggi di Gulliver, narra che, tra i Luggnagiani, nascono alcuni individui: gli Struldbrug, con un segno sulla fronte che li destina ad essere immortali. Quale sorte potrebbe essere più felice per uomini liberati dalla paura della morte?

Eppure non è così, perchè gli Struldbrug godono di una malinconia straziante, dovuta proprio alla prospettiva dell'immortalità, che li rende testardi, fastidiosi, avidi, bisbetici, vanitosi, ciarlieri, ma anche incapaci di amicizia, sordi ad ogni affetto naturale e divorati da due passioni: l'invidia ed i desideri impotenti.

Questo lavoro che ha fra i suoi pregi migliori quello di essere tecnicamente pregiato, non fa proprie le suggestioni di Swift e pur abbondando di trame strumentali tortuose è un disco sostanzialmente "di maniera". Suggerisce ma non cavalca mai completamente le inondazioni progressive, auspica uno sviluppo crimsoniano ma non ha quel basamento musicale che composizioni di questo tipo richiedono. I virtuosismi molto più che stimolare viaggi lisergici sono spesso puri esercizi di stile: c'è bisogno di ispirazione genuina, di dosi massicce di impulsi emozionali.

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La recensione Demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-09-30 00:00:00

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