Finalmente arriva la primavera, il sole, le giornate passate senza pensieri a correre a perdifiato, baciarsi appassionatamente, ascoltare il leggero frusciare degli alberi sfiorati dal vento. Magari accogliendo nei propi timpani le soffici melodie elettroniche di questo "The Future is Bright", Tiziano Iacobacci in arte Pola, crea atmosfere incantate come un Ben Gibbard nostrano, piccoli frammenti di danze d'amore dove chitarre acustiche si uniscono ad automatismi meccanici per creare una sorta di preghiera della danza. Le atmosfere luminose di colpo si incupiscono, dando vita alla leggera malinconia della titletrack, sono circa quattro minuti di archi, violini e chitarre piene di spleen. La conclusiva "Tina Vale" è un outro enfatico, un'uscita catartica ed umorale, degna fine di questo prezioso e "brillante" lavoro, che lascia il desiderio di farsi ascoltare ancora.
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La recensione The future is bright di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-06-13 00:00:00
COMMENTI (2)
Yeah! Grazie!!
bravo Pola!