In casi come questo, il buon recensore si scusa per esser giunto con sì colpevole ritardo alla pubblicazione della recensione stessa, solitamente piuttosto positiva. Ciò non accadrà: primo, perché definire solo positiva l’impressione suscitata dagli Alix è fortemente riduttivo; secondo perché il ritardo è sì colpevole, ma non v’è la minima traccia di pentimento nel Vostro recensore; e sapete perché? Perché ho ascoltato il cd per i cazzi miei, dimenticando di doverne in qualche modo render conto - la qual cosa dovrebbe, sola, già dirvi parecchio.
“Cuore in bocca” si ascolta che è un piacere: inizialmente, si storce il naso, si pensa che senso abbia un’autoproduzione di 10 pezzi: non ne bastavano meno? E invece no, l’ascolto smentisce l’idea, perché “Cuore in bocca”, davvero ha dignità di album, più che di demotape! E non c’entra la stampa o il bollino Siae: è proprio la maturità artistica del quartetto bolognese a spiccare, il suo rock deciso, la voce di Alice Albertazzi e le chitarre - spesso acide - di Pippo De Palma, i toni sommessi e quelli incazzati, le due poesie inedite di Stefano Benni.
Incanta il lento “Regina”, coi vocalizzi di Alice ed un Signor testo, e trascina l’“Indiano”, che si apre con un didjeridoo e diventa un treno in corsa, lanciato su rotaie di slide e con un bel basso pomposo per caldaia e poi via, chitarre acustiche e melodie ma anche distorsioni e un gran tiro; sotto sera ascolto “Senza Parole” (Pippo che arpeggia e Gianfranco il bassista che gioca a fare Ry Cooder? ma vieni!), prima di uscire mi carico col wah wah di “Erba” (“E’ qui la casa del germoglio che ride”), prima di pranzo, prima delle notiziacce al Tiggì, aiuta “Killer” (ancora su testo di Benni: basti il nome), e se volete dondolare incazzati, rivolgetevi al riffone crossover di “Polvere”.
Bollata (se ben ricordo) semplicemente come “rock con venature seventies” da un noto mensile, la musica dei nostri è quanto di più corroborante mi sia capitato di sentire in simile ambito, e quindi quasi doveroso diviene appioppargli il bollino di Primascelta, e la scommessa che degli Alix sentiremo ancora parlare.
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