Rock italiano, testi che ostentano complessità, un nome che sfoggia significati intrinseci, una voce femminile come ciliegina sulla torta. La ricetta alternativa è fatta. Non male se si valuta la capacità dei musicisti ma il sapore è sempre uguale e alla fine finisce per annoiare ed entusiasmare poco. I contenuti sembrano lasciare il posto agli atteggiamenti e all’esibizione di un’etichetta che è alternativa quanto quella dei Negramaro, che qui più volte vengono rianimati. Dieci pezzi, quarantacinque minuti, il discorso è anche fin troppo lungo e le varianti scarseggiano. Il sound ha la grinta giusta ma le idee sono poche e alcune formule già sperimentate. Melodie nervose e vivaci accompagnate da una voce, rabbiosa ed irruente, che a volte scivola nella monotonia snobbando percorsi variabili. Troppo invasiva rispetto agli strumenti così che i pezzi rischiano di sembrare nel complesso eccessivamente simili. Di gruppi così, che infoltiscono le file delle band che suonano senza fare la differenza, se ne contano a migliaia. E’ un peccato considerata l’energia che il gruppo tira fuori. E allora decidere se svoltare o continuare a restare una band facsimile, bella e brava ma senza novità da raccontare.
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La recensione Una e zero luna di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-07-24 00:00:00
COMMENTI (1)
qualcuno mi spiega cosa ci sia di negramaro nei violavenere?
parere prudente quanto spassionato e dovereoso: ma sta recensione è faziosa e fà cagare...
complimenti piuttosto al gruppo, posso dire che è uno dei pochi a fare del grunge per così dire italiano?