Rappresentazione insana di un delirio. In questo enorme disco tutto confluisce in un calderone di psicosi degno del miglior(peggior) Palahniuk. Unsane, Oxbow, Neurosis, Fantomas stracciati, lavati e asciugati con le fiamme dell'inferno in un percorso proibitivo e senza meta. La struttura dei brani - se così si possono chiamare - è intricata e caotica, partenze e ripartenze continue, miriade di suoni sovrapposti, spunti creativi uno dietro l'altro, generi musicali(?) scomposti a piacimento, il tutto accompagnato da testi malati, sporchi ed ubriachi che dalla non-citazione a Lennon in giù esprimono quanto di più alienante possa venire in mente. Putiferio incarna la musica estrema per come dovrebbe essere: esagerata, libera e furiosa. Questo è un disco solidamente di respiro internazionale che conferma - se ancora ce ne fosse bisogno - Giulio Ragno Favero cristallino fuoriclasse dietro al mixer (e anche sul palco) e RobotRadio, una delle etichette più coraggiose e convincenti dello stivale. Citandoli: "Musica per pochissimi. Ma musica di merda. Distorta." Ecco.
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