Altra piccola gemma proveniente da casa Those Lone Vamps. Il loro secondo, brevissimo, album è composto da nove fuggenti affreschi, per una dozzina di minuti di durata totale. Gli sketches si susseguono rapidissimi tra poetici e stralunati paesaggi e squarci più tempestosi. Le musiche si fanno desolate e ossessive per l’accompagnamento della sempre tenebrosa e penetrante voce di Clocchiatti-Oakley. “Philly’s Toyshop (at night)” è un giochettino per tastiera alla Quintron. Sempre echi del Tom Waits più selvaggio, ma questa volta troviamo anche ricordi di Mark Lanegan e con lui affiorare tutta la tradizione cantautoriale statunitense. Molto, molto alcolici e particolari.
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La recensione Standars di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-07-18 00:00:00
COMMENTI (2)
la produzione è pressoché giornaliera... è una Riserva.
Molto molto interessanti.
Magari che il prox album sia un pò più lungo..
Ma non si può avere tutto.