Play. Click. Inizia un disco che sembra in ritardo con la storia. Giusto qualche giorno fa m'è capitato di ascoltare “American Pie” di Don McLean, in una di quelle edizioni dei primi cd nice prize, che quando li ascolti in cuffia non cambia nulla, ed è stato come tuffarsi con un triplo carpiato al contrario nelle nuvole di quella musica a cavallo tra affrancamento sociale e boom commerciale del pop. Dai primi anni '50, fino alle rivolte sessuate degli anni '70. Da quelle radici sono spuntati col tempo grovigli di ibridazioni, ma questo lavoro è proprio rimasto vicino al terreno. Come gli alberi giovani degli ulivi che spiccano il germoglio ben piantati ai piedi della pianta madre, ma che se sono giovani e forti riescono anche a dare le olive nella stagione giusta. Dieci tracce i cui suoni sembrano venir fuori da uno stereo fine anni '60, in cui la levetta mono/stereo è posizionata su "mono", canzoni vintage che ti arrivano quasi gracchianti: un po' di country qui ("Ouverture"), un po' di pompa magna qui (i fiati stile "Atom Earth Mother", la dicono lunga in "The Preacher's Dream") un po' di sclero lì ("Apparition Of Midnight"), gli amici che è bene che ci siano, vedi Chiara Gelmini, vedi Vittorio Demarin, vedi Marco Fasolo (con cui Candura - aka Stop The Wheel - ha passato tre anni nei Jennifer Gentle) e il gioco è fatto. Se quando capita di beccare alla radio una chitarra dannatamente rock, da classici americani, con quella batteria che la segue con una marcetta delicata, e le voci che si levano in coro seguendo la scia di una sorta di preghiera cantata nel vento, tipo alla Wishbone Ash, o magari alla Love, o alla Moby Grape, ci si impala lì ad ascoltarla quasi fosse un'"apparizione" musicale, allora difficilmente si potrà fare a meno di questo disco di Stop The Wheel.
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La recensione The Preacher di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-07-28 00:00:00
COMMENTI (2)
Verissimo, la cosa triste e che i più devono ancora accorgersene.
Tutti lo ricorderanno come il bassista dei JG mentre prima si è fatto un tour europeo con Rivulets...
Beatà gioventù.
^^
Molto bravo lui!