Barbagallo The 2008 - Sperimentale, Psichedelia

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Carlo Barbagallo ha solo 23 anni e già una "carriera" da musicista. Certo rimaniamo nell'ambito indipendente, dove tutto è sempre più difficile, e ricordarsi i Nomi è impresa ardua. Legarlo ai progetti Suzanne's Silver, Tempestine, o Les Dix-Huit Secondes potrebbe iniziare a suggerire le capacità del prolifico siciliano.

Eppure, ricevuto questo lavoro sono rimasta interdetta. Si è trattato di un invio digitale, e quando ho cominciato ad ascoltarlo, rendendomi conto della brevità delle tracce, ho subito pensato ad un errore di download. Invece era tutto ok. Assodato ciò, mi ci sono (ri)tuffata. Per poi metterlo qualche giorno da parte. Intanto ci pensavo su, dicendo tra me e me, questo ragazzo deve avere per forza qualcosa che non va. Ma nel bene e non nel male. Che può sembrare anche un controsenso.

"I Beatles!" ho esclamato dopo poche note. Mica in maniera così scontata. Niente di troppo conosciuto, piuttosto i FabFour della coda di "A Day In A Life", come atteggiamento. Con il suono di una musicassetta dimenticata per una settimana sotto il sole d'Agosto in Sicilia (appunto!), come espressione, in balia della risata benevola del Cappellaio Matto, perché quando abbiamo anche solo il sentore di cantastorie spiritato, non si può non far riferimento a Syd Barrett.

Acidità da corde allentate, insolazione psichedelica, struttura rinsecchita di blues, voce da Lennon adolescente, collaborazioni con altre menti allucinate della Trinacria (tra gli altri Lorenzo Urciullo, degli eclettici Albanopower, di cui anche Barbagallo è membro): a pensarci bene i 7 minuti scarsi di durata di "The" sembrano l'estrazione di radice ennesima di un luogo mentale molto più ampio. Da dilatare per lasciarcisi invischiare.

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La recensione The di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-03-02 00:00:00

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