Ci si emoziona ad ascoltare questo nuovo disco dei Le Man Avec Les Lunettes. Primo, perché anche se è passato solo un anno dal precedente lavoro ne sentivamo decisamente la mancanza. Poi, perché con "Plaskaplaskabombelibom" c'è la sorpresa di un disco con pezzi totalmente nuovi ché per certi versi sembra quasi di aver la sensazione di ascoltare il loro primo, vero, lavoro dopo un passato disseminato di ep, bonus track ed edizioni speciali. C'è di nuovo anche che dopo vari tour nord europei la band si é allargata (ora ci sono anche due donne, con violoncello, fisarmonica e synth) e si sente: le composizioni hanno un respiro decisamente più ampio per gli standard ai quali ci avevano abituato gli occhialuti, gli arrangiamenti si scoprono più ricchi e ariosi e si percepisce che gli è stata riservata una perizia da artigiani. Il sound, ormai distaccato dall'intimità degli inizi, prende il volo in un pop vivacissimo, pompato e fresco in cui trovano spazio tutti gli ingredienti necessari per un disco impeccabile: gli archi, sempre presenti ad incorniciare ogni movimento con calore e sensualità, il banjo e la tromba a punteggiare di spensieratezza ed il glockenspiel, immancabile, a solleticare le orecchie. Le influenze sixties che facevano parte del corredo genetico Lmall non sono del tutto sparite, e il venticello svedese che passa dalle casse ogni volta che si ascolta un loro disco soffia ancora, ma in questo "Plaskaplaskabombelibom" c'è una sintesi irresistibile che si rivela infine il loro marchio di fabbrica: se "The Biggest Way" ha in sé un implicito omaggio ai Belle & Sebastian nel tema d'apertura, "Supermarket for Superman" è carica della spinta elettronica che anima a volte Calorifer Is Very Hot, e "Apples" profumi come gli Austin Lace, si può dire senza nessuna remora che i Le Man Avec Les Lunettes del duemilaeotto sono arrivati ancora più in alto nel ridefinire la loro squisita cifra stilistica in un pop che dalla prima all'ultima nota tradisce tutto il loro talento.
Ci sarebbe poi da parlare di come sappiano essere delicati nel raccontare piccoli frammenti di vita in dei testi tanto semplici quanto leggeri ed evocativi, di come abbiano quel modo tutto loro di gasarti fin dall'inizio per poi lasciarti sospeso nell'aria in dei ponti che inchiodano all'improvviso e lasciano senza fiato, di come il loro pop sia capace di musicare i ricordi e abbracciarti come un amico. Ma a questo punto le parole non servono più e tutto quello che dovreste fare è solo muovere il dito e spingere play.
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La recensione Plaskaplaskabombelibom di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-09-29 00:00:00
COMMENTI (3)
Fico! Molto fico!
all the dogs put the beers to sky for the plaskplaskbomeliboom-broom-vroom-broom ! *hic !*[:
all the dogs do the plaskaplaskabomelibom-dah-du-da-du !! [: