"Questo disco è stato fatto mentre l'autore era occupato a fare altro": è la frase scelta da Luisenzaltro per presentare il suo nuovo disco e per svelare la propria predisposizione all'eccentricità e all'anticonformismo.
Predisposizione che trova, poi, completo sfogo nei quattordici brani proposti e si manifesta in una espressività decisamente fuori dagli schemi: il disco è, infatti, un concept ed è incentrato su un originale mix tra sonorità psichedeliche (con melodie sporcate da ritmi vintage) e ghirigori dialettici ("…anche Maradona si è procurato un infortunio, quando lavorava nel Barcellona." "La fortuna è cieca ma chi s'infortuna non ci vede più." "Lavorare stanca e non rende liberi, logora solo che ce l'ha").
Ne risulta un lavoro con spunti molto interessanti ma che, tuttavia, denota cali di intensità ed alcune intenzioni non andate a buon fine; un lavoro che rivela un artista in possesso di potenzialità (soprattutto nell'uso della parola scritta come, d'altronde, testimoniano i libri pubblicati) ma ancora alla ricerca di quel equilibrio espressivo che gli consentirebbe di porsi più stabilmente sulla scia di musicisti come Bugo o Dente.
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