Energia, velocità, virtuosismi, chitarre distorte e rock'n'roll. Sono queste le caratteristiche degli Antares e del loro primo lavoro "Start your engines", interamente autoprodotto. Album tiratissimo che non lascia nemmeno il tempo di una pausa tra una traccia e l'altra, un mix tra hard rock alla AC/DC e punk'n'roll stile Turbonegro. Dieci brani carichi di potenza e incazzosissimi: "Seek you down in hell", la prima traccia, svela immediatamente l'anima viva e pulsante del disco. "Nightmare (on St. John Street)" è graffiante e rock: il gruppo compone - tra armonie, ritmiche, assolo e cori - un pezzo completo e fragoroso. L'uso dell'armonica e i riff di Py (chitarra e voce) avvolgono l'album con toni blues e rock a stelle e strisce. Se pur registrazione e mixaggio siano "fatti in casa", i suoni sono chiari e puliti e la qualità invidiabile. Il debutto degli Antares non manca di ambizione, la carica del trio è notevole, la loro musica ti si infrange in faccia con un'ondata di fresco speed'n'roll, riportando a galla suoni e sonorità rimaste nel dimenticatoio a prender polvere.
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