L'idea di questo interessante progetto nasce dalle menti di Bruno Dorella (Ovo), Andrea Marutti (Afe Records) e Matteo Uggeri (Moriremo Tutti Records) qualche tempo fa. La volontà è quella di far remixare a piacimento il brano degli Ovo "Voodoo" (presente nell'album "Miastenia") da alcuni artisti della scena sperimentale italiana. L'apertura è affidata all'incubo ad occhi aperti di Hue, che (ri)compone la colonna sonora per un horror di serie b degli anni 60. Dopo di lui, i protagonisti Ovo propongono una versione alternativa del brano rendendola ancora più ossessiva e ostinata. La rielaborazione firmata Buben è una decisa accelerata di bpm, la canzone originaria diventa quasi ballabile e cambia concretamente volto. Gli Sparkle in Grey sono un'allucinazione scricchiolante, una lettura pubblica ospitata da un girone infernale. Gli Harshcore cacofonizzano il tutto in chiave harsh-noise. Merzbow incontra Alice (nel paese delle meraviglie...oscure). Versione minimale quella di Mark Hamn che, in chiave cameristica, rende il brano una litania sognante. Rumorismo puro per i Larsen Lombriki, che con il loro remix, risulta essere il meno originale del lotto. Troppe direttive caotiche, troppo poca sostanza in questo caso. Stessa scelta compositiva per i Luminous, che al contrario riescono nell'intento di creare un suono isterico e spessissimo che non lascia spazio ad accenno di melodia. Cupo e immobile il lavoro di Amy Denio, che con percussioni tribaleggianti ed un drone di fondo altamente apocalittico tinge il tutto di nero pece. La lunga chiusura spetta ad Andrea Marutti, fautore di un ambient fluttuante e dalle forti derive industrial. Ascolto complesso e, se fatto ininterrottamente, del tutto alienante, ma ottima testimonianza del livello di salute dell'avanguardia tricolore.
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La recensione Voodoo Rework di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-10-10 00:00:00
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